ARNICA
Nome latino: Arnica montana L.
Famiglia: Compositae
Parti della pianta utilizzate: capolini e parti sotterranee Mentre in passato l’Arnica
godeva di un’amplissima gamma di utilizzi che la vedevano assunta soprattutto per
uso interno, oggi sicuramente la sua popolarità è dovuta all’impiego locale.
Effetti dimostrati: spasmolitico,
antinevralgico, antinfiammatorio, vulnerario; antagonizza gli
effetti dovuti a traumi meccanici, antimicrobico, antimicotico.
Uso esterno: nelle contusioni con traumatismi, versamenti sierosi ed
ecchimosi, nei dolori muscolari, ematomi, distorsioni, compressioni,
edemi da frattura, disturbi muscolari o articolari di natura reumatica,
foruncolosi o infiammazioni conseguenti a punture di insetti.
Dosi consigliate:
Infuso: al 1%
T.M.: 5-10 gtt./dì
Pomata: al 2,0-5% di estratto fluido o al 10-15% di oleolito
Oleolito: 20-25%
Avvertenze: deve essere impiegato per via orale con molta cautela
oppure evitato, non apporre su aree di cute lesa. L’Arnica è tossica
per uso interno anche a dosaggi relativamente bassi; può provocare
tremiti, stordimenti, scosse nervose e spasmi; irrita il tratto gastrointestinale.
Evitare di assumere la droga in gravidanza, in allattamento,
nei disturbi cronici del tratto gastrointestinale. Non apporre su
piaghe aperte.
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